Taormina, 21 marzo 2018 – É stato Pietro D’Agostino, giovane ristoratore JRE, stella 1 Michelin, l’unico rappresentate italiano al Congresso di JRE Croazia che si è appena concluso nella città di Šibenik. All’evento organizzato dallo chef Rudolf Štefan sul palcoscenico internazionale è andata di scena la cucina delle regioni, in omaggio ad una terra in cui la tradizione gastronomica è diventata la sintesi di una stratificazione culturale e storica, impregnata sia del tratto slavo-ungherese che di quello greco-mediterraneo.
“Come la Sicilia del resto – commenta lo chef D’Agostino, patron del ristorante La capinera di Taormina – la cui cucina ha connotati peculiari che la rendono diversa dal resto d’Italia, che sono propri di una stratificazione di cultura e popoli (arabi, greci, spagnoli, francesi) ognuno di loro lasciando qualcosa di sé, nel nostro Dna”.
Protagonista di una masterclass in cui ha preparato un suo ‘piatto forte’ il primo agnolotti ripieni di ricotta nostrana con seppioline e frutti di mare, lo stellato D’Agostino ha fatto conoscere la Sicilia.
“La mia cucina è come la mia terra – racconta lo chef D’agostino – solare, fresca, ricca di tradizione e moderna. Come un mix di creatività e innovazione, memoria e territorio”.
Del resto la Croazia, più che in altri Stati, la varietà e la peculiarità di ogni regione hanno influenzato l’intera gamma delle cucine regionali. La più grande differenza, per quanto riguarda la scelta degli ingredienti ed il modo di prepararli, si può notare confrontando il litorale croato con l’entroterra. La cucina dell’entroterra è di origine slava con qualche contatto più recente con rappresentanti gastronomici più famosi – la cucina ungherese, viennese e turca. L’area litorale era invece sotto l’influsso della cucina greca, romana, ed illirica nonché dell’alta cucina mediterranea – quella italiana e francese.
“La materia prima ha riconquistato una sua identità e un suo protagonismo nelle pietanze, pensate secondo il quasi “religioso” rispetto delle stagioni della terra e del mare e seguendo la mappa delle materie prime coltivate, prodotte, realizzate con cura e rispetto. La Sicilia va scoperta in lungo e in largo alla ricerca di prodotti assolutamente Dop e Igp, unici per le loro caratteristiche e per l’habitat nel quale sono stati coltivati”.
L’evento che rappresenta per il giovane JRE D’Agostino un’anteprima del Congresso che in Italia si svolgerà il prossimo mese di aprile, è stata l’occasione per lanciare una piattaforma gastronomica che incoraggi un autentico scambio di conoscenze ed esperienze, pur affrontando certe criticità attuali in materia di gastronomia, ospitalità e turismo.
“Laddove diventa importante per ogni territorio – dice D’Agostino – definire il patrimonio gastronomico locale incoraggiare lo sviluppo sostenibile dell’ospitalità e del turismo. Serve tanta passione, ma anche impegno, dedizione, disciplina, tanto più che ora gli standard qualitativi si sono alzati tantissimo”.