All’Accademia Gualtiero Marchesi si è tenuta oggi la Presentazione alla Stampa del libro sulla vita e sulla cucina di Massimo Spigaroli. Una storia iniziata più di cento anni fa, quattro generazioni che si sono susseguite, il recupero di un vecchio castello e tante ricette tramandate che raccontano la storia di un territorio… Sono solo alcuni dei temi affrontati nel volume. Un parterre di relatori d’eccezione per la presentazione del libro: Enrico Dandolo, direttore dell’Accademia Gualtiero Marchesi, ha dato il benvenuto sottolineando il rapporto tra il padre della nuova cucina italiana e lo chef della bassa parmense; Licia Granello, celebre firma di la Repubblica ed esperta gastronoma, ha delineato l’amicizia con lo chef, riportando aneddoti inediti; Luigi Franchi, autore dello scritto, ha parlato della creazione del volume; Mario Cucci, editore, ha proseguito con la narrazione del lavoro editoriale e, infine, il protagonista della giornata, Massimo Spigaroli, emozionato e soddisfatto per la realizzazione del libro, ha raccontato la sua storia e cosa lo ha spinto a dare vita al progetto. Un rinfresco speciale, preparato dalla brigata dell’Antica Corte Pallavicina, ha segnato poi la fine dell’evento. La realizzazione del volume, il coordinamento editoriale e l’attività di redazione si devono a Multiverso Edizioni, specializzata in libri e guide nell’ambito food. Lo scritto è principalmente diviso in due parti. La prima racconta a storia della famiglia Spigaroli, del bisnonno di Massimo, Carlo, di papà Piren e mamma Enrica, del fratello Luciano e della zia Emilia che ha tramandato a Massimo tecniche e ricette di cucina. Racconta della nascita dell’Antica Corte Pallavicina, dei prodotti che crescono nel territorio della Bassa parmense, di come, assieme ad altri Massimo sia riuscito a creare il Consorzio di Tutela del Culatello di Zibello DOP, della Stella Michelin, degli allievi che si sono formati presso la sua cucina. I testi sono stati stilati dal giornalista Luigi Franchi, direttore della rivista Sala & Cucina e amico del cuoco, e contengono anche molte testimonianze di persone di spicco che hanno avuto un peso importante nella vita dello chef – tra cui Licia Granello, presente nel giorno della Presentazione alla Stampa del libro come relatrice – e dei suoi allievi che, dopo essersi formati presso l’Antica Corte Pallavicina, hanno avuto un incredibile successo. La seconda parte svela le ricette che hanno reso grande Massimo Spigaroli, che lo hanno portato a diventare uno chef stellato. Le prime risalgono al periodo della tradizione, a quello degli insegnamenti ricevuti da ragazzo, quando tornato a casa da scuola aiutava la zia Emilia in cucina. Più si progredisce con le ricette, più si percepisce una crescita, un’innovazione. Queste raccontano l’amore del cuoco per il suo territorio e l’esperienza proveniente dai numerosi viaggi per l’Europa, presso le cucine dei migliori chef: Massimo Spigaroli è riuscito a spiegare esaurientemente questo percorso, inserendo in ogni pagina qualche curiosità riferita a quel piatto. Massimo Spigaroli. In cucina fin dai primi anni della scuola alberghiera, dimostra la straordinaria passione per questa professione. Si è sempre interessato a quello che il suo territorio – la Bassa parmense – gli offriva, a cominciare dal Culatello che lo chef ha contribuito, nel 1996, insieme ad altri undici produttori, a salvare dall’estinzione. Nel 2011 la Stella Michelin ha coronato il grande sogno di essere riconosciuto a livello internazionale. Ora la sua cucina si definisce “gastrofluviale” per il legame che c’è tra terra e fiume, il Grande Po. |
Luigi Franchi Massimo Spigaroli, una mia idea di cucina gastrofluviale Multiverso Edizioni ISBN 9788894594560 € 52,00 224 pagine Formato 23×34 cm Copertina cartonata con custodia salva polvere |
Ufficio stampa Multiverso