Se mi domandate qual è il lato del mio lavoro che preferisco, non posso che rispondervi: quello che mi fa sentire un Indiana Jones in gonnella al Casinò. Va bene, il paragone è un po’ forzato forse, ma il fatto è che adoro scoprire nuovi posti, provare cucine diverse, assorbire sapori nuovi e scommettere sul futuro di questo o di quel ristorante…
In questo la provincia di Messina mi dà una grossa mano, con innumerevoli nuove aperture e altrettante rapide chiusure, ma al contempo con la sua prepotente voglia di riscatto in ogni ambito del turismo, della ricettività e della cultura.
Appena qualche giorno fa, la mia fame di novità mi ha messa al cospetto di una incantevole quanto involontaria rappresentazione estemporanea della tradizione e della cultura messinese.
Da tempo uno dei miei più cari amici mi parlava del Vicolo del Lago, un Home Restaurant nato da poco nella zona dei Laghi a Ganzirri e finalmente, nel weekend, ho potuto prendere parte ad una cena organizzata in questa graziosa villetta accolta dalla chef Antonella Adragna.
Devo confessarvi un segreto: una decina di anni fa, insieme ad una carissima amica eravamo sul punto di aprire un home restaurant, ma ad un passo dal firmare i documenti necessari, ci siamo rese conto che la sua innegabile precisione e concretezza, messa a stretto contatto con la mia caotica voglia di sognare luoghi e “piatti” ameni e fuori dalla norma, alla lunga avrebbero cozzato.
Quel desiderio però, di dare vita ad un luogo che unisse in sé buona cucina e un atmosfera calda e conviviale, non mi ha mai lasciata.
Un atmosfera che ad oggi non avevo trovato in nessuna delle più o meno riuscite sperimentazioni, che ho avuto modo di visitare nella mia città e non solo.
A Casa di Anto, però è stato diverso: da quando ho varcato la soglia, una sensazione di familiarità mi ha avvolta, pur non conoscendo nessuno degli altri ospiti che erano già accomodati nell’unico tavolo, apparecchiato in maniera informale ma con dettagli di gusto, come i calici da vino in delicato cristallo trasparente accompagnati a graziosi coloratissimi, bicchieri da acqua.
Fatte le presentazioni di rito, la conversazione fra noi ospiti è fluita libera e gorgogliante come l’acqua di un ruscello in estate, mentre la nostra ospite si affaccendava ai fornelli per mettere a punto gli ultimi dettagli di quella che sarebbe stata la nostra cena, da lì a poco aperta da una carrellata di antipasti presentati in un unico piatto: gnocco fritto, gelatina di birra, rosetta di Timilia alla Norma, caponata di pesce, cannolo con Stocco, crema di gorgonzola e noci e dulcis in fundo il mio preferito, polpo panato al forno con mango e cipolla caramellata.
A seguire, mentre passavamo da un prosecco ad un delicato bianco per poi tuffarci in un originale vino rosso artigianale aromatizzato alla carruba, un’equilibrata carbonara di mare, mentre, un delizioso panettone all’arancia spezzato e sormontato da una delicata ganasce al cioccolato occhieggiava già dal bancone in attesa di essere portato in tavola e gustato insieme alla nostra ospite, finalmente libera di raccogliere il nostro apprezzamento.
L’home restaurant in senso stretto, quello che si è palesato essere il format scelto da Antonella, è un’esperienza che consiglio decisamente di fare, ma con una precisazione: se siete convinti cultori del individualismo gastronomico o “gastrofighetti Stars addictide”, lasciate ad altri la possibilità di godersi questo caloroso e godurioso spaccato di vita e tradizioni gastronomiche che a due passi dallo Stretto vive di vita propria animato da Antonella Adragna e chissà, se siete particolarmente fortunati, che non abbiate la possibilità di conoscere anche la “principessissima” di casa: una meravigliosa gattona tigrata in attesa solo di ricevere le vostre carezze!
Insomma il claim della effervescente Antonella, non poteva essere più azzeccato, una sera speciale ma “Come a casa tua”.
Flavia Buscema