È entrata nel vivo la VII edizione del Fastuca Fest, che dopo l’inaugurazione di ieri sera, venerdì 16 Settembre, da questa mattina accoglie ospiti provenienti da ogni dove per gustare l’Oro Verde emblema del grazioso paese di Raffadali in Provincia di Agrigento.
È, infatti, il pistacchio D.O.P. di Raffadali il re di quest’evento che da anni si ripete arricchendosi con sempre nuove iniziative.
Il Fastuca Fest è una delle vetrine del più ampio progetto “Il mito e la terra”, lanciato in territorio di Agrigento e che mette insieme diverse aziende del territorio con un paniere ricco di eccellenze allo scopo di unire gli sforzi produttivi potenziando l’offerta e le proposte di trasformazione del prodotto.
Musica, stand enogastronomici e Cooking Show animeranno la tre giorni girgentina senza, naturalmente, trascurare momenti culturali come la presentazione del libro Mannalà, una raccolta di racconti legati al passato dello scrittore Salvatore Indelicato, che racconta di una Agrigento persa ormai fra le pieghe del tempo, descrivendola con un vena di malinconica ironia.
Ma è, in effetti, la piazza antistante la chiesa Madre il vero cuore pulsante di questa oasi “verde”, qui da ieri sera si alternano ai fornelli gli chef che si sono fatti carico di esaltare nei loro piatti le caratteristiche ineguagliabili del pistacchio di Raffadali.
È toccato ieri allo chef Giovanni Chianetta, presidente dell’Associazione Cuochi e Pasticceri di Agrigento, “aprire le danze” con il suo “Maccheroncello di farina di tumminia con gamberone di Mazara, gamberetti e scampi di Sciacca, pomodori di pachino confit e granella di pistacchio di Raffadali”. Dopo di lui, lo chef Belhassen Berbat ha presentato agli ospiti un menù composto da antipasto, primo e un originale cous cous dolce, tutti piatti in cui la contaminazione tunisina (data dalle sue origini cartaginesi) è risultata evidente sin dal primo assaggio del suo carnaroli “cicciotto” con pistacchio di Raffadali Dop e olio aromatizzato agli agrumi.
Stamani sono state le donne della Brigata Mandrarossa a inaugurare la giornata, con il laboratorio “il pane della nonna”, dedicato ai più piccini e poi con il cooking show in cui, fedeli al proprio mood, hanno realizzato alcuni piatti della tradizione e creato uno speciale menù del territorio.
A seguire, l’istrionico Fabio Potenzano ha conquistato il pubblico con il suo risotto con speck di cinghiale e pistacchio di Raffadali.
Entusiasmante il wine tante a cura di Giovanni Giardina che ci ha guidati in una full immersion nei vigneti siciliani, mettendo in degustazione ben otto vini, dallo spumante grillo, passando per il caricante, attraverso un corposo petit verdot, fino a giungere a due vini dolci che definire poetici è davvero riduttivo: un passito di Pantelleria ed un Nero d’Avola Passito a vendemmia tardiva, adatti ad un fine pasto sontuoso.
L’area Cooking Show si è animata con l’arrivo di Alessandro Circello, chef che grazie alla sua partecipazione a diverse trasmissioni televisive, è divenuto un volto noto ed amato dal grande pubblico. Due le preparazioni da lui realizzate: una pasta al pesto di pistacchio con gambero rosso di Mazara aggiunto a crudo dopo essere stato insaporito da erbe aromatiche fresche e una zuppa fredda a base di cioccolato fuso di Modica, arance di Ribera e Pistacchio di Raffadali: semplicemente un’apoteosi cioccolatosa ai profumi di Sicilia.
E adesso che ci inoltriamo nelle ore notturne con gli occhi gonfi di colori e lo spirito rinfrancato da profumi e sapori, cosa ci resta da fare a Raffadali? Tutti in piazza a ballare con il sound Rock Vintage 60/70/80, poi un buon gin tonic al Citrus Club e domani, dirla alla Ret Buttler e Rossella Hoara, è un altro giorno!