Chiunque viva a Messina, almeno una volta nella vita ha assaggiato la pizza “Messinese”, una sorta di rivisitazione della ben nota omonima focaccia. Sin qui rientra tutto nella normale offerta di artigiani orgogliosi della propria terra, ma quando l’ultima versione è firmata da uno dei più noti backery chef della provincia, beh il gioco si fa duro e i duri cominciano a… impastare.
La neonata fra le pizze dedicata alla Città dello Stetto, infatti, è figlia della collaborazione tra Mirko Iannello, proprietario del locale PizzBurgh (che deve il suo nome al viaggio di nozze negli Stati Uniti, in cui Iannello e la moglie Sara rimasero incantati dalla città di Pittsburgh, che vedevano simile in molti aspetti alla città dello Stretto, ndr.) e Francesco Arena, il pluripremiato maestro panificatore noto ben al di là dell’Isola.
“Gran Messina”, questo il nome attribuitele dai due artigiani del Gusto, è stata presentata alla stampa di settore in una serata a cui hanno preso parte, tra gli altri, il sindaco della città metropolitana Federico Basile e l’assessore con delega alle Attività Produttive e Promozionali Massimo Finocchiaro.
“Non solo un omaggio alla nostra città – ha dichiarato un emozionato Mirko Iannello – ma anche il segno della tangibile volontà che accomuna me e Francesco, di promuovere la cultura della pizza italiana e la bellezza della città di Messina”.
Alle parole di Iannello, si è unito Arena, mettendo però l’accento sulla soddisfazione di “Vedere giovani intraprendere con passione un mestiere non certo “riposante”.
La “Gran Messina” è realizzata con un impasto a lunga lievitazione ricoperta da una delicata crema di tuma, sovrastata da pomodorini confit rossi e gialli (omaggio ai colori della città, ndr.), della scarola fritta (per renderla croccante) e, per finire, acciughe fresche anch’esse fritte, per richiamare la sapidità delle acque delle nostre coste.
La nuova arrivata nel menù di PizzBurgh, si va ad aggiungere agli hamburger e ad una già vasta varietà di pizze che spaziano dalle tradizionali a quelle con il bordo ripieno e quelle di tradizione napoletana, come la marinara e la margherita, che abbiamo avuto modo di degustare durante la cena, insieme alle deliziose Montanarine, pizze fritte (tipicamente partenopee).
Altro importante “attore” della serata è stato il pizzaiolo Roberto Interisano, vero e proprio pizza lover’s, che già a 13 anni, dopo la scuola, si immergeva in un universo di farine e impasti, per poi scegliere a soli 17 anni, di rendere la sua passione una vera e propria fonte di guadagno. Le sue pizze sono realizzate con un impasto diretto ad alta idratazione e una lievitazione minima di 36 ore, che può arrivare fino a 72 ore e che le rende particolarmente digeribili.