Dopo anni di evoluzioni, il ristorante Il Pagliaccio di Roma ribalta nuovamente le regole del gioco
e si svela al pubblico con una nuova maschera. Un rinnovamento degli interni che coincide con un
concept ritrovato: il ritorno a quel “circo di sapori” con cui è nato 16 anni fa e che oggi si
accompagna alla fase di maturità artistica dello Chef Patron Anthony Genovese.
Il Pagliaccio non si stanca di mutare forma, trasformista sin dalle origini, tra la fine del 2018 e
l’inizio del 2019 il bistellato capitolino annuncia un nuovo cambiamento. Spogliarsi del superfluo
per ritornare alle origini, a quell’idea legata al Circo, circo di sapori sì, ma anche un circo di
significati più o meno nascosti.
UN NUOVO CONCEPT
Tutto parte dal cerchio, un termine che descrive anche fisicamente lo spazio scenico che
contraddistingue il circo classico. L’idea del cerchio come evoluzione del Pagliaccio che, dopo
anni, si ricongiunge all’origine con questo ritorno al mondo circense.
Nella sua forma tradizionale novecentesca, il circo, definito nella lingua italiana anche circo
equestre, si distingue per la caratteristica di comunità itinerante. Itinerante come il percorso di
Genovese tra Francia, Italia e Asia, per poi ritornare sempre in quella Roma che lo ha adottato
ormai tanto tempo fa.
Il pagliaccio come colui che sa interagire con ogni tipo di pubblico, che crea empatia con
persone diverse adattandosi in quanto figura trasversale, che sa far vivere un’esperienza
divertente e riflessiva allo stesso tempo giocando come un equilibrista tra ingredienti e sapori.
Ma il pagliaccio anche come colui che denuncia il pericolo della banalità. E’ un individuo non
corrotto, che vive con passione e libertà. Con l’eleganza e la purezza di chi ha uno sguardo
differente, autentico e non banale sul mondo.
UNA NUOVA CARTA
Varcata la soglia dei cinquant’anni, lo chef Anthony Genovese decide di reinterpretare ancora una
volta la sua cucina, non snaturandola nello stile e nell’impostazione, ma trasformandola in una
versione più matura e consapevole.
La carta viene snellita al suo massimo, con soli tre piatti per portata che sono l’apice e la sintesi
estrema della cucina di Genovese oggi.
Sono tre, invece, i menù degustazione del Pagliaccio: Circus (10 portate), Charivari (8 portate),
Intermezzo (3 portate – solo a pranzo). I piatti e l’ordine delle portate, per ognuno dei tre,
vengono stabiliti al momento, a seconda del percorso in cui lo chef desidera guidare i suoi ospiti,
costruito sulla base delle esigenze e delle personalità dei commensali. È così che ogni piatto si
trasforma in una sorpresa, nell’attesa di scoprire il piatto successivo, e così ancora fino alle fine
del viaggio.
UNA NUOVA SALA
Contestualmente, in quest’aria di cambiamento, Il Pagliaccio cambia volto anche negli interni
della sala, a partire dall’eliminazione del tovagliato. I tavoli ritornano alla loro forma originaria per
lasciar parlare i materiali e vestirsi solo dei piatti. Rinnovata anche la mise en place, con posaterie
e ceramiche orientali ricercate ed esclusive.
ANTHONY GENOVESE
Nato in Francia nel 1968 da genitori calabresi, l’amore per le sue origini lo accompagna tutt’oggi
lungo il suo percorso professionale.
L’inizio della sua vita è in Francia, così come il principio della sua formazione gastronomica.
Dopo aver frequentato l’Ecole Hotelière de Nice, fa esperienza in vari ristoranti stellati francesi (a
Monaco, Marsiglia e Nizza).
Il forte il legame con l’Italia lo porta a Firenze, all’Enoteca Pinchiorri***
Il suo viaggio prosegue poi in oriente, fra Giappone, Malesia e Thailandia.
Quindi torna in Italia, a Ravello all’Hotel Palazzo Sasso, al ristorante Rossellinis, dove ottiene la
sua prima Stella Michelin. Da Ravello a Roma il passo è breve, nel 2003 inizia la sua avventura
nella capitale, dove la sua creazione prende forma: Il Pagliaccio, 2 Stelle Michelin.
CUCINA
Radici mediterranee. Una cucina che parla delle sue origini, fra Francia e Italia, e che poi si è
arricchita con esperienze del mondo.
Il richiamo verso oriente gli consente di crearsi il bagaglio che da sempre caratterizza le sue
creazioni culinarie. Pulite, eleganti e riconoscibili.
I menu esprimono la creatività e l’esperienza di una vita. Una cucina che abbraccia il mondo
intero in una fusione di sapori e aromi.
STORIA DEL PAGLIACCIO
Specchio dei suoi creatori, Anthony Genovese e Marion Lichtle, sia nella controversa figura
circense che nei raffinati e mai scontati spazi, il ristorante Il Pagliaccio apre le porte al pubblico
nel 2003 in via dei Banchi Vecchi, nel cuore di Roma. Nel corso degli anni si rinnova
continuamente mutando stile, anima e cuore.
2003
Anthony Genovese e Marion Lichtle aprono a Roma Il Pagliaccio
2006
Il Pagliaccio conquista la prima Stella Michelin
2009
Il Pagliaccio conquista 2 Stelle Michelin
2013
Un importante rinnovo dei locali trasforma il ristorante, ora perfettamente coerente con l’eleganza
della cucina
2015
Il Pagliaccio entra a far parte della prestigiosa associazione Relais & Châteaux
2017
Il ristorante cambia forma, un rinnovamento strutturale coerente con il nuovo concept
gastronomico: Parallels.
Con “Parallels” chef Genovese introduce un nuovo percorso, finalizzato a raccontare la vera
Identità del ristorante Il Pagliaccio nel momento in cui il commensale arriva in via dei Banchi
Vecchi, quindi un percorso contemporaneo che abbraccia la sala e la cucina, tecniche francesi e
orientali, materia prima italiana e influenze internazionali.
2019
Nel 2019 un’ulteriore trasformazione che vede Il Pagliaccio ritornare alle proprie radici, a
quell’idea del “circo di sapori” con cui era nato 16 anni prima. Il ristorante si spoglia del
superfluo, la sala così come la cucina, subisce un restyling negli interni e nel logo, oltre che la
continua ricerca nei piatti, sempre in equilibrio su un filo sottile.
MATTEO ZAPPILE | Restaurant Manager e Head Sommelier
Matteo Zappile nasce in Campania, in un piccolo paesino del salernitano, muove i suoi primi passi
in ristorazione partendo dalle piccole sale, il percorso di studi alberghieri lo porta a Cortina
all’Hotel Bellevue a soli 14 anni, da lì in poi è un susseguirsi di esperienze e di emozioni.
Inghilterra, Sicilia, Toscana e soprattutto la costiera amalfitana all’ Hotel Palazzo Sasso *****L nel
suo ristorante Rossellinis** dove comincia il percorso da Sommelier.
Nel 2014 Miglior Sommelier d’Italia attento alle birre per il Gambero Rosso, nello stesso anno la
sua carta dei vini riceve il premio come Miglior Carta delle Bollicine d’Italia per L’espresso.
Negli anni a seguire Matteo diventa prima degustatore ufficiale italiano di caffè Inei, poi di vino e
docente per l’Ais. Nel 2016 arriva la qualifica di Sommelier del Sakè per la SSA ed infine viene
premiato come “Miglior Sommelier d’Italia” da la guida l’Espresso edizione 2017. Il percorso
continua nel 2018, la rivista Food and Travel gli assegna il premio come Miglior Maitre d’Italia
dell’anno.
“Certe storie fanno un giro lunghissimo per poi tornare alle origini”.
Il “Pagliaccio” vi accoglie, benvenuti nel Circo!
Ristorante Il Pagliaccio
Via dei Banchi Vecchi 129A | Roma
www.ristoranteilpagliaccio.com
Tel. +39 06 68 80 95 95
info@ristoranteilpagliaccio.com
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