Il percorso professionale di ciascuno è condizionato da desideri personali, dal contesto sociale, ma, soprattutto, dalle opportunità che vengono offerte e dalla capacità di saperle cogliere. Ne sa qualcosa Lorenzo Arrigo, perito industriale e enotecnico diplomato all’istituto agrario di Marsala, che da un anno a questa parte ha scelto di “ampliare” i propri orizzonti frequentando l’ITS Albatros di Messina.
Lorenzo perché questa scelta?
- Ritengo che nella vita si debba sempre tendere ad approfondire le proprie conoscenze ed è per questo che da appassionato di enologia, con una formazione tecnica alle spalle (e due anni di Chimica all’Università ndr.), avendo sentito da amici del corso “AgriFood – Made in Italy Tecnico superiore responsabile delle produzioni e delle trasformazioni agrarie, agro-alimentari e agro-industriali”, ho deciso di prendere informazioni e rimanendo favorevolmente colpito da ciò che ho trovato, ho deciso di iscrivermi.
E cosa hai trovato che già non avevi?
- Opportunità. Una realtà di competenze e serietà messe a disposizione degli allievi, che raramente ho visto in altri contesti. Abbiamo modo non solo di approfondire le nozioni su tutto ciò che afferisce al sistema agroalimentare, ma anche di poter sfruttare gli input che provengono dai docenti di management (mutuati dalla Facoltà di Economia di Messina), che ci stanno aiutando a sviluppare progetti nuovi e vecchi analizzandoli sia dal punto di vista economico, sia da quello finanziario, mettendone in luce punti deboli e spunti vincenti. Il differenziale che trovo vincente, però, è la possibilità di confrontarci con professionisti di settore che riescono a mostrarci gli aspetti più nascosti degli argomenti trattati.
È stato un anno difficile per gli studenti a causa della pandemia che li ha privati del “contatto” umano, voi come l’avete vissuta.
- Mah, guarda devo dirti che nonostante tutto, non è stato un grosso trauma se non per ciò che riguarda i rapporti interpersonali. Disponendo di una struttura con aule molto grandi e di laboratori ampli e attrezzatissimi, ogni qual volta il Governo lo ha reso possibile, abbiamo potuto frequentare in presenza con la massima serenità. Pensa che la maggior parte di noi ha già iniziato lo stage.
640 ore di stage, in effetti, sono una enormità
- Si, ma in senso positivo. Al momento, ad esempio, mi trovo alle Cantine Bonfiglio di Briga Marina, una realtà che non si vede spesso a Messina sostenuta da persone giovani e dalla indiscussa competenza.
L’irresistibile richiamo delle vigne ti ha conquistato ancora, insomma…
- Eh, il primo amore non si scorda mai! Scherzi a parte, ovviamente approfondirò anche con stage in settori diversi, ma sono entusiasta di questa esperienza che, peraltro, mi ha anche portato a ricevere una proposta di lavoro.
Di già?
- Eh sì, ho trascorso circa 310 ore con loro, da luglio ad Ottobre e nonostante io avessi già di mio una attività di produzione di vino, devo riconoscere di avere appreso in poco più di tre mesi ciò che non avrei sperato di apprendere neanche in un anno.
Puoi dire, quindi, di essere prossimo a realizzare il tuo sogno?
- In realtà il mio sogno si è ampliato e trasformato di pari passo alle conoscenze acquisite. Adesso è notevolmente più ambizioso: insieme ad altri quattro colleghi, grazie ad uno spunto datoci dal professore Lanfranchi, stiamo progettando di aprire un’azienda agricola e, messa a regime questa, collegarle una realtà ricettiva imperniata sulla ristorazione a Km0 e sulle intolleranze.
Direi che ITS Albatros ha aperto i tuoi orizzonti?
- Io direi che mi ha aperto un mondo fatto di professionalità e opportunità insperate.