Messina – Si è tenuta stamani alla Marina del Nettuno la conferenza stampa di presentazione di “Una finestra sul mondo”, iniziativa promossa da Padre Giovanni Amante, sacerdote della Chiesa Ortodossa di Messina, e sostenuta con con entusiasmo da Antonella Sidoti, presidente di Fondazione ITS Albatros di Messina, Pasquale Caliri, chef della Marina del Nettuno e Ivo Blandina, presidente della Camera di Commercio di Messina.
“Sono grato a Ivo Blandina e Pasquale Caliri – ha detto padre Amante – di aver subito accolto il mio invito alla sensibilizzazione circa la necessità e l’urgenza di promuovere il dialogo fra popoli in un luogo, quale è Messina, destinato ad essere per sua stessa connotazione naturale porto multiculturale e crocevia di saperi e sapori internazionali. Un luogo – ha aggiunto il sacerdote – che deve divenire ancor più “porto sicuro” dove in primis le mamme ed i bambini che vi approdano, possano sentirsi accolti e protetti”.
Dal canto suo la presidente di Fondazione Albatros ha sottolineato l’importanza di far conoscere le opportunità che un Istituto Tecnico Superiore come questo, può riservare non solo ai cittadini, ma anche ai ragazzi provenienti da altri Paesi che spesso, soprattutto nei primi tempi, non riescono ad orientarsi nelle scelte legate a percorsi scolastico-formativi.
“Il nostro Istituto – ha concluso la Sidoti – deve essere fonte di opportunità inclusive a 360 gradi e poiché il futuro non appartiene a noi, abbiamo il dovere di consegnare ai nostri giovani un mondo migliore”.
Presenti alla conferenza stampa anche il Vescovo Cesare di Pietro e l’Assessore al Turismo e Cultura Enzo Caruso, che ha dichiarato: “Lo specchio di come nella nostra Città il meccanismo della multiculturalità funzioni in modo ottimale, sono i giovani e le scuole. Basta osservare come i tantissimi ragazzi provenienti da diverse parti del mediterraneo, ma anche da Paesi come Africa, Asia e Filippine, non soltanto si sono ormai perfettamente integrati nel tessuto sociale, ma trasmettono per induzione ai loro compagni, importanti segmenti di culture internazionali, arricchendoli anche a livello umano”.
L’appuntamento di domani, quindi, si candida ad essere anteprima di un nuovo modo di concepire l’inclusivitá e l’interculturalitá nel messinese, passando anche per la commistione enogasreonomica. Spazio, quindi, a Cooking show, ma anche a danze e canti tipici di terre lontane che troveranno impegnate in questo scambio interraziale la comunità filippina, la ortodossa ucraina, senegalese e l’italiana.