Abbiamo scelto sulla base delle nostre esperienze live, la terna perfetta per i “nostri gusti”.
Poche ore ci separano dalla nascita (o dalla caduta), di nuove stelle all’interno della Guida Michelin 2024. Da diversi giorni ormai, ogni giornalista enogastronomico (o presunto tale), che si rispetti, si lancia in pronostici e scommesse che neanche al casinò di Saint Vincent potrebbero essere più azzardate.
Ovviamente, anche noi di INeat non potevamo assolutamente esimerci da questo “rituale” e ormai prossimi alla diretta che annuncerà le Stelle della Guida Michelin 2024, in redazione abbiamo attivato il “toto star” per scegliere la nostra terna (a tratti quaterna) da podio.
In attesa della copertina della nuova edizione
La guida Michelin Italia 2024
Cominciamo dalle 3 Stelle.
Il premio più ambito, il più difficile da conquistare, da anni sfiora la Sicilia accarezzando il sogno di un tenace e talentuoso cuoco ragusano: Ciccio Sultano; il suo Duomo, infatti, ha tutte le carte (e le etichette) in regola per aggiudicarsi il primo gradino del podio stellato: un locale studiato in ogni dettaglio, per rapire i clienti trasportandoli dal luogo che rappresenta per eccellenza il del barocco siciliano ad un’oasi di soave modernità dove a farla da padrone è il genio dello chef che stupisce con la sua originalità ammantata di eleganza e sapori ammalianti. Insomma, dopo tre anni in cui il luccichio della Michelin si intravedeva ma non si palesava, crediamo che per Sultano e la sua brigata sia la volta buona.
Sul secondo gradino del podio si accomoda, sempre secondo noi, lo chef Massimo Mantarro, che con alle spalle una dirigenza attenta ed oculata, riuscirà a nostro avviso, conquistare il secondo luccichio sulla porta. Un successo meritato per lo chef dall’apparenza mite ma energico e sempre al passo con i tempi, che in un solo anno dall’apertura del rinnovato Hotel San Domenico, ha saputo conquistare il gradimento degli ospiti e degli ispettori della “Rossa”.
Ultimi ma non per prestigio, i nuovi arrivi… fra i quali svettano distinguendosi i fantastici e talentuosi fratelli Mario e Remo Capitaneo del ristorante Verso. Un vero e proprio capolavoro di stile e di gusto incastonato nella Milano più chic che ammalia non appena si varca la soglia della sala. Guidati nel percorso visivo e gustativo dall’eccellente staff di Sala diretto con la maestria di un direttore d’orchestra da Marco Matta, volto noto a quanti frequentano l’elite dei ristoranti milanesi, chi ha la fortuna di “aggiudicarsi” un posto nello chef table più ambito del momento, viene catapultato nella realtà di una cucina efficiente ed organizzata, come si conviene in ogni cucina a vista, in modo quasi maniacale.
Che dire poi, dei piatti proposti da questi due sorprendenti fratelli che non potrebbero essere più diversi per caratteristiche personali, ma che sono complementari l’un l’altro per raggiungere l’equilibrio sublime di pietanze studiate e servite come veri e propri quadri d’autore.
Tutto è sincronizzato ed organizzato per lasciare nel cliente la consapevolezza di aver gustato una cena che si esplicita in un crescendo di sensazioni “orgasmiche” che avvolgono i sensi dei commensali rendendo ciascuno di essi “attore protagonista” in questa sensuale rappresentazione di gusto ed estetica.
Ed è, appunto, su questo gioiello di design che si affaccia sulla galleria del Duomo di Milano, che mi sento di fare “all in” nella lotteria del “Totò star” avendo vissuto sulla mia pelle cosa intendono i fratelli Capitaneo per fine dining: una esperienza di esaltante consapevolezza Enogastronomica! Non temo di peccare di presunzione, quindi, affermando che da oggi il firmamento di Milano sarà più brillante! Scommettiamo?
Nel caso in cui ti fossi perso l’edizione
La guida Michelin Italia 2023